Un weekend tra Pompei e Napoli Sotterranea

Metti un weekend a Napoli per due visite mirate respirando a pieni polmoni la cordialità partenopea e il suo fascino: Napoli Sotterranea e Pompei vi aspettano su Viaggiando di Gusto.

Se il nostro weekend napoletano si è consumato principalmente tra i cunicoli della Napoli Sotterranea e gli scavi di Pompei, non abbiamo disdegnato lunghe passeggiate per le vie più folcloristiche di una città che ha tanto da offrire e, che indissolubilmente si lega al calore della gente, corpo di quell’incantesimo che resta nel cuore: il Vesuvio, il mare, l’imponente Maschio Angioino, cornici della nostre due esperienze.

Napoli Sotteranea: un viaggio immersivo nelle viscere della città.

I luoghi celati, nascosti, affascinano, solleticano la curiosità perché non prontamente visibili: la visita alla Napoli Sotterranea Piazza San Gaetano 69 oltre che regalarci emozioni e qualche brivido, non di paura, ci ha concesso di prendere per mano quel filo che collega il presente al passato recente e lontano, aprendo una finestra di dialogo tra superficie e profondità, in una prospettiva futuristica.

Ci siamo avvicinate con ossequioso rispetto alle persone che nei sotterranei di Napoli hanno trovato rifugio, salvezza o morte durante la Seconda Guerra Mondiale, a chi ha creato uno straordinario sistema di acquedotti, senza le conoscenze odierne, o strati e basi per il divenire di altre civiltà, nate su ciò che inanimato non è ma vive in eterno.

Il viaggio, reso possibile grazie alle antichissime origini del sottosuolo di Napoli, vero e proprio racconto forgiato dal tempo, inizia nel III secolo A.C., quando i Greci aprirono le prime cave sotterranee per ricavare i blocchi di tufo necessari per costruire mura e templi della loro Neapolis.

I romani in epoca augustea dotarono la città di gallerie viarie e sopratutto di un’elaborata rete di acquedotti, alimentata dalle sorgenti del fiume Serino, a 70 km di distanza dal centro di Napoli.

I cunicoli dell’acquedotto, larghi appena per consentire il passaggio di un uomo, si diramano in tutte le direzioni per alimentare fontane ed abitazioni della città.

Solamente agli inizi del XXI secolo si smise di scavare nel sottosuolo per soddisfare il fabbisogno idrico e si abbandonò la rete di cunicoli e cisterne, i sotterranei furono nuovamente utilizzati durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugi antiaerei: le cavità vennero adeguatamente illuminate per accogliere decine e decine di persone. Resti di arredi, graffiti e vari oggetti rappresentano ad oggi la triste testimonianza della paura vissuta e dello sconvolgimento del quotidiano vivere di tantissime persone.

Il legame del substrato di Napoli con il mondo odierno che cambia e si trasforma lo si evince dalla sezione che ospita gli orti ipogei, nati da un’iniziativa alla vigilia dell’Expo 2015, e frutto delle molteplici attività didattico-scientifiche che riguardano Napoli Sotterranea.

In questo orto collocato a 35 metri di profondità si trovano diverse piante protette da piogge acide, smog e polveri sottili, l’esperimento nasce dalla consapevolezza di quanto l’ecosistema di sviluppo delle colture influisca sulla nostra alimentazione, e di come possa essere ottimizzato in virtù del cambiamento a cui viene sottoposto.

Umidità dell’aria e del terreno vengono costantemente monitorati e messi in correlazione con i parametri climatici esterni: la luce solare fondamentale nel processo della fotosintesi clorofilliana è sostituita da quella emessa da speciali lampade che garantiscono la trasformazione delle molecole di anidride carbonica e di acqua in glucosio, nutrimento per le piante, ed ossigeno, che si trasferisce dalle foglie all’ambiente, diventando per noi prezioso.

Fuoriuscendo dall’affascinante percorso fatto di cunicoli che accolgono acqua, testimonianze di vita e piante, si possono visitare a titolo gratuito, i resti dell’antico Teatro greco-romano di Napoli, conosciuto anche come Teatro di Nerone: il teatro, o meglio ciò che ne rimane, è stato inglobato nel XV secolo dalle abitazioni comprese in Via Anticaglio, Vico Cinquesanti e Via S. Paolo.

L’accesso ai resti è consentito passando da un tipico appartamento napoletano chiamato basso trovandosi sul livello stradale: basterà spostare un letto e aprire una botola per accedere negli ambienti dove Nerone aveva i suoi camerini privati, ogni volta che si recava a Napoli per mettere in scena i suoi spettacoli. Un frammento del teatro è stato rinvenuto presso un’antica falegnameria al cui interno è stata allestita una mostra permanente di scarabattoli antichi e di legno scuro, predisposti per custodire scene della natività del presepe popolare.

Una Napoli Sotterranea che ha sicuramente lasciato il segno in ricordi, scavati nelle gallerie e nei meandri della memoria, atta a ricevere esperienze originali, particolari che creano empatia fra testa e cuore.

Pompei, l’araba fenice, ciò che è rimasto, ciò che si deve ancora scoprire, meraviglie svelate e pulsanti resti nascosti: qui si respira aria di vita, pronta a implodere dentro le fauci di un Vulcano, temibile e terribile nemico, divoratore di uomini e di mirabili costruzioni frutto del loro ingegno e dell’amore per la bellezza, per l’arte e il diletto.

La storia: la vita dell’antica città di Pompei e dei suoi abitanti si interruppe nel 79 d.c., quando a seguito dell’eruzione del Vesuvio, venne ricoperta sotto una coltre di ceneri e lapilli alta circa 6 metri. Un vorace manto nero, che ha inglobato una città straordinariamente pullulante di vita.

Il flusso piroclastico, ad alta temperatura, successivo alla prima fase eruttiva, investì Pompei a grande velocità, riempiendo gli spazi non ancora invasi dai materiali vulcanici, provocando la morte istantanea per shock termico di chi era ancora in città: i corpi di queste vittime rimasero nella posizione in cui erano stati investiti dal flusso piroclastico, e il materiale cineritico solidificandosi, ne ha conservato l’impronta dopo la decomposizione.

Un impressionante numero di calchi umani sono stati realizzati a partire dal 1863 grazie al metodo perfezionato da Giuseppe Fiorelli, a testimonianza della forza brutale della Natura che talvolta non perdona, e rende tutti uguali di fronte alla morte verso la quale conduce come un crudele traghettatore.

Gli scavi della città, iniziati nel 1748, e tuttora in corso, hanno riportato alla luce questo importantissimo sito archeologico, che doveva far necessariamente parte, della lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco.

La vita prima dell’eruzione vulcanica: la maggior parte dell’aerea urbana di Pompei fu occupata principalmente dall’edilizia privata, che offrì a noi contemporanei uno straordinario punto di osservazione per la conoscenza della casa romana e del suo evolversi nel corso del tempo.

L’abitazione più diffusa era la domus che presentava uno schema definito, dall’ingresso si accedeva ad un corridoio che immetteva nell’atrio, l’ampio cortile attorno al quale si disponevano i vari ambienti: le stanze da letto (cubicola), i vani di servizio, le stanze da pranzo (triclinia) e da soggiorno. Al centro del cortile, una vasca, a raccolta dell’acqua piovana, che entrava da un’apposita apertura sul tetto (compluvium) da cui proveniva anche l’illuminazione dell’ambiente. L’acqua piovana raccolta passava a una cisterna sottostante e veniva utilizzata per usi domestici. In asse, con l’ingresso, il tablinum la sala di ricevimento affacciata sull’atrio che poteva essere chiusa da una tenda o da un tramezzo.

Iniziamo il nostro percorso tra rovine capaci di parlare, stralci di vita quotidiana, un passato che torna e colpisce per la sua straordinaria attualità.

Da ciò che è stato abbiamo attinto terminologia, parole, tecnica, principi e fondamenta della società odierna, il nostro viaggio è stato reso possibile, grazie a una guida capace di scavare nel profondo, andando oltre il semplice racconto, spinta dalla curiosità personale e dalla voglia di sapere: il signor Alfonso Maria, è il Cicerone complice di un’esperienza straordinariamente totalizzante e immersiva.

Si parte dal Tempio di Venere, uno dei santuari più antichi della città, dedicato alla dea dell’amore e della bellezza protettrice di Pompei.

Proseguendo verso il Foro, si incontra la Basilica un edificio rettangolare che fungeva da sede per le attività commerciali e giudiziarie, uno degli esempi più importanti di architettura romana pubblica. Intorno al Foro si trovano diversi edifici significativi: l’Edificio di Governo, come la Curia e la sede dei Duoviri, il Tempio del Genio di Augusto, un piccolo santuario dedicato allo spirito protettore dell’imperatore, Follonica, luogo per la lavorazione della lana, Tabernae argentariae, ovvero le botteghe dei cambiavalute e banchieri, il Macellum, il mercato coperto, e il Tempio di Apollo, uno dei più antichi templi di Pompei.

Non mancano i Thermopolia, le origini dei nostri moderni fastfood, con banconi in muratura e contenitori per cibi caldi, la visita comprende anche i forni, dove veniva cotto il pane, e i mulini usati per macinare il grano.

E poi le case: la Casa delle Nozze d’Argento, lussuosa dimora, una tra le più belle, deve il suo nome al fatto che nel 1983 vi fu ospitata la regina Margherita per le nozze d’argento del re Umberto I, la Casa degli Amorini Dorati, così chiamata per gli amorini dorati che decorano il tablino, la Casa del Fauno, una delle abitazioni più grandi di Pompei, famosa per il Mosaico di Alessandro e per la statua in bronzo del fauno danzante.

Le stradine che conducono agli straordinari edifici pompeiani, un meraviglioso reticolato narrante, qua e là qualche gatto sornione rapito dalle carezze dei turisti, e da ciò che loro sanno cogliere e sentire profondamente, quanto noi, il fascino della storia e dei loro protagonisti.

Il parco archeologico di Pompei è raggiungibile da Napoli grazie alla ferrovia Circumvesuviana, che offre un servizio ferroviario di tipo metropolitano, da Piazza Garibaldi – stazione principale – e Napoli Porta Nolana, terminale di tutta la rete. La fermata è Villa dei Misteri 1 – Pompei (NA)

Vi salutiamo ringraziando Napoli Sotterranea e il Tour Organizer Pompeii Tickets per le gentili opportunità di visita, che vi abbiamo potuto raccontare, vi aspettiamo presto su queste pagine per altri diari e suggerimenti di viaggio.

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